«Non è il caso di contare i fili d’erba, il numero non importa; quel che importa è afferrare in un solo colpo d’occhio le pianticelle una per una, nelle loro particolarità e differenze. E non solamente vederle: pensarle».
(Italo Calvino, Palomar, 1983)
Premessa. La valutazione resta ancora oggi, nella scuola, uno degli aspetti più dibattuti e più sofferti dagli insegnanti che si trovano a doverla utilizzare per esprimere con parole o con un voto i risultati raggiunti dagli alunni nelle diverse discipline.
La discussione rimane aperta tra valutazione oggettiva e valutazione soggettiva, tra valutazione delle conoscenze e valutazione delle competenze, tra valore del voto e sua eliminazione totale.
In realtà, in analogia con il primo assioma della comunicazione umana (Watzlawick, 1971) secondo cui “è impossibile non comunicare”, anche per la valutazione possiamo affermare che, nella scuola, “è impossibile non valutare” anche se, negli ultimi anni, il panorama degli strumenti si è decisamente ampliato .
L’ultima Ordinanza MIUR che ha abolito l’uso dei voti in decimi nella scuola primaria (O.M. n.172/2020), ha di fatto segnato un giro di boa molto significativo rispetto alla direzione verso cui, anche in Italia ,si sta orientando l’azione valutativa evidenziando ancora di più la necessità di una legittimazione formativa del processo.
La riflessione portata avanti da Mario Castoldi (2016) ha ben distinto tra “una logica di controllo”, diretta alla valutazione “dell’apprendimento” da “una logica di sviluppo” proiettata invece ad una valutazione “per l’apprendimento” che deve coinvolgere il soggetto in un’azione di retroazione e aiutarlo a sviluppare consapevolezza sulla sua esperienza di apprendimento ai fini dell’autoregolazione.
Hadji (2017),nel bellissimo testo “La valutazione delle azioni educative” introduce il concetto di “valutazione formatrice“ e , ritenendo che non vi debba essere nessuna separazione tra momento apprenditivo e momento valutativo , sostiene che “la valutazione non è veramente formativa se non quando diviene autovalutazione regolatrice dell’apprendimento e dell’attività dell’alunno”.
La valutazione alla Scuola Sacra Famiglia. Tutte le considerazioni in premessa sono le motivazioni che hanno portato anche gli insegnanti della Sacra Famiglia a rivedere le logiche valutative della propria scuola cercando di tradurre i voti o i giudizi in descrizioni capaci di mettere l’alunno (e i suoi genitori) nella condizione non solo di sapere se ha raggiunto o meno il livello di prestazione richiesto dal compito, ma anche di capire quali aspetti dell’apprendimento sono stati acquisiti, a quali livelli ed eventualmente anche gli ostacoli individuati al fine del loro superamento.
In termini pedagogici si tratta di dare all’alunno (e ai suoi genitori) il maggior numero di informazioni sugli apprendimenti dello studente in crescita e descrivere il funzionamento cognitivo e metacognitivo del singolo per metterlo nella condizione di capire come muoversi per impegnarsi ad andare oltre. Per gli insegnanti l’analisi dei processi e dei risultati raggiunti costituisce funzione di legittimazione del proprio agire didattico; i docenti utilizzano infatti i traguardi perseguiti dagli alunni per rimodulare la propria progettazione didattica rendendola sempre più capace di offrire stimoli e percorsi mirati al miglioramento degli studenti.
Per questo, i docenti dei due ordini di scuola della Sacra Famiglia (primaria e secondaria) hanno provato a declinare le logiche valutative in rubriche descrittive dei diversi apprendimenti.
I Manuali di valutazione alla Scuola Primaria. Nella scuola primaria, in coerenza con le LINEE GUIDA MINISTERIALI, gli insegnanti già lo scorso anno si sono messi al lavoro per sostituire i voti con i manuali di valutazione prendendo in considerazione i quattro livelli di apprendimento definiti dalla normativa: AVANZATO, INTERMEDIO, BASE, IN VIA DI PRIMA ACQUISIZIONE. Naturalmente non si sono limitati a individuare i livelli in relazione agli obiettivi programmati ma, seguendo la direzione di una valutazione trasparente e formativa, per ogni obiettivo programmato hanno sviluppato giudizi descrittivi a più livelli capaci di rendere conto, in modo ampio e dettagliato, degli apprendimenti acquisiti. E mentre prima il documento di valutazione restituiva in una sola pagina la fotografia dell’alunno attraverso una serie di numeri, ora le famiglie ricevono un documento che, pagina per pagina, disciplina per disciplina, espone e racconta il percorso apprenditivo del proprio figlio delineatosi lungo tutto un quadrimestre.
Parallelamente, a supporto degli obiettivi specifici delle singole discipline, gli insegnanti hanno prodotto rubriche di valutazione disciplinari che affidano periodicamente ai singoli alunni per permettere loro di capire, in itinere, quali sono le conoscenze e le abilità conquistate. Il tutto per restituire feedback circostanziati agli alunni e permettere loro di riorientarsi al miglioramento.
Gli strumenti costruiti (rubriche disciplinari in itinere e manuali di valutazione quadrimestrali) sono organizzati secondo una struttura gerarchica che riproduce la struttura del curricolo e realizzano la chiusura del cerchio che vede la valutazione in stretto rapporto con la progettazione.
Di seguito un esempio di rubrica utilizzata in itinere per la valutazione di aspetti disciplinari:
ITALIANO CL 5^ - SCRIVERE TESTI DATA: |
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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO |
LIVELLO AVANZATO |
LIVELLO INTERMEDIO |
LIVELLO BASE |
LIVELLO IN VIA DI PRIMA ACQUISIZIONE |
Rispettare la traccia |
Rispetta la traccia in modo autonomo, pertinente e approfondito. |
Rispetta la traccia in modo pertinente e quasi completo. |
Rispetta la traccia solo in alcune parti |
Ha bisogno di indicazioni per attenersi alla traccia. |
Organizzare le informazioni |
Organizza e collega le informazioni in modo appropriato. |
Organizza e collega le informazioni in modo abbastanza corretto. |
Organizza e collega le informazioni con alcune difficoltà. |
Collega le informazioni su stimoli provenienti dall’esterno . |
Rispettare le regole morfo-sintattiche |
Scrive frasi chiare, corrette e ben strutturate. |
Scrive frasi chiare e generalmente corrette. |
Scrive frasi abbastanza chiare e parzialmente corrette. |
Scrive frasi semplici e chiare con la guida dell'insegnante. |
Utilizzare la punteggiatura |
Utilizza la punteggiatura in modo preciso. |
Utilizza la punteggiatura con alcune imprecisioni. |
Utilizza la punteggiatura in modo non sempre preciso |
Va guidato nell'uso della punteggiatura. |
Applicare le regole ortografiche |
Applica le regole ortografiche in modo appropriato. |
Applica le regole ortografiche in modo generalmente corretto. |
Applica le regole ortografiche con incertezza. |
Applica le regole ortografiche con il supporto dell'insegnante. |
Utilizzare il lessico |
Utilizza un lessico appropriato e ampio. |
Utilizza un lessico con alcune improprietà. |
Utilizza un lessico improprio . |
Necessita di ampliare l'uso di un lessico ristretto. |
Di seguito un estratto del manuale per la compilazione del documento di valutazione finale:
DISCIPLINA |
DESCRITTORI DEGLI OBIETTIVI |
Italiano Produrre testi scritti in forma chiara e corretta e con un contenuto pertinente ed esauriente; conoscere ed analizzarne elementi grammaticali e logici. |
Gli obiettivi della disciplina sono stati raggiunti a livello avanzato: produce testi con avanzata padronanza di linguaggio e correttezza ortografica e morfosintattica; conosce gli elementi costitutivi di una frase e riflette con consapevolezza sulle regole di funzionamento della lingua. |
Gli obiettivi della disciplina sono stati raggiunti a livello intermedio: produce testi con buona padronanza di linguaggio e adeguata correttezza ortografica e morfosintattica; conosce gli elementi costitutivi di una frase e riflette generalmente con correttezza sulle regole di funzionamento della lingua. |
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Gli obiettivi della disciplina sono stati raggiunti a livello base: produce semplici testi, utilizzando un linguaggio essenziale e mostra incertezze a livello ortografico e morfosintattico; conosce gli elementi di base costitutivi di una frase, mostra incertezze nella riflessione sulle regole di funzionamento della lingua. |
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Gli obiettivi della disciplina sono in via di prima acquisizione: nella produzione scritta utilizza un linguaggio essenziale e mostra incertezze a livello ortografico e morfosintattico; necessita della guida dell’insegnante per riflettere sulla lingua e riconoscere gli elementi costitutivi di una frase. |
L’elaborazione del giudizio descrittivo periodico e finale diventa allora la sintesi delle osservazioni raccolte in itinere capaci, insieme ad altri strumenti (colloqui individuali, compiti autentici, discussioni… ) di dare conto del funzionamento complessivo dell’alunno .
Le rubriche disciplinari alla Scuola Secondaria. Anche alla scuola Secondaria, dove per la compilazione del documento di valutazione permane l’uso dei voti in decimi, nel processo di legittimazione degli apprendimenti i docenti utilizzano apposite rubriche di valutazione capaci di far emergere con chiarezza le competenze acquisite dagli alunni o le fragilità ancora presenti nelle diverse discipline.
Philippe Perrenoud (1991) definisce la valutazione realmente formativa quando “diagnostica in maniera analitica i modi di funzionamento, le difficoltà specifiche, gli interessi, i ritmi di ciascuno“. Per questo l’operazione di autoformazione portata avanti durante l’anno dagli insegnanti della secondaria ha visto la revisione di una serie di strumenti da utilizzare per il monitoraggio dei processi e per la rilevazione dei risultati.
Il prodotto finale è oggi un pacchetto di rubriche che vengono utilizzate durante tutto l’anno scolastico e che documentano e conducono alla valutazione finale. Focalizzate sugli aspetti cruciali delle competenze disciplinari esse mettono i docenti nella possibilità di conoscere e interpretare, in modo sempre più mirato, i traguardi perseguiti da ciascun alunno evidenziando gli aspetti della competenza interiorizzati, i livelli, la generalizzazione dei saperi, le lacune rimaste; allo stesso tempo le rubriche, restituite agli studenti, forniscono agli stessi e alle loro famiglie precise descrizioni sui propri livelli di maturazione.
I descrittori si focalizzano sugli aspetti fondativi dei saperi disciplinari e, coniugati con i livelli (AVANZATO, INTERMEDIO, BASE, INIZIALE), rappresentano, in parole, la traduzione del voto che, in questo modo, diventa più comprensibile e sicuramente più utile ai fini di un possibile miglioramento.
Di seguito un esempio di rubrica disciplinare della scuola secondaria:
Competenza/e chiave : COMPETENZE DIGITALI (utilizza con consapevolezza e responsabilità le tecnologie per ricercare, produrre ed elaborare dati e informazioni, per interagire con altre persone, come supporto alla creatività e alla soluzione dei problemi). |
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Competenza disciplinare: l’alunno usa le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare; identifica e applica le metodologie e le tecniche della gestione per progetti; usa il pensiero computazionale per sviluppare applicazioni utili alla vita scolastica e sociale, per risolvere problemi inerenti anche ad altri ambiti disciplinari; sa riconoscere le caratteristiche generali di un sistema informatico e le sue articolazioni; usa lo strumento informatico in maniera consapevole, riconoscendone le potenzialità, ma allo stesso tempo le problematiche ed i potenziali pericoli; usa lo strumento informatico per comunicare in maniera consapevole. |
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Livelli |
Conosce la struttura di una sistema informatico |
Usa il pensiero computazionale per sviluppare progetti |
Usa lo strumento informatico in maniera consapevole |
Usa lo strumento informatico per produrre elaborati digitali |
AVANZATO |
L’alunno conosce in maniera dettagliata il funzionamento di un sistema informatico e di tutti i suoi elementi. |
L’alunno usa il pensiero computazionale per produrre progetti articolati, trovando soluzioni originali e personali per risolvere le problematiche incontrate. |
L’alunno usa lo strumento informatico in maniera consapevole, conoscendo le procedure per rendere sicuri i propri dispositivi informatici ed evitare di incorrere in pericoli. |
L’alunno produce complessi e creativi elaborati digitali, usando gli strumenti noti con originalità. |
INTERMEDIO |
L’alunno è consapevole di come un sistema informatico funziona e ne riconosce gli elementi che lo compongono. |
L’alunno usa il pensiero computazionale per produrre progetti funzionanti, usando le strategie suggerite e provando a trovare soluzioni personali. |
L’alunno usa lo strumento informatico in maniera consapevole, individuando le criticità e i pericoli nel quale potrebbe incorrere. |
L’alunno produce elaborati digitali di una certa complessità e creatività, usando tutti gli strumenti a lui noti. |
BASE |
L’alunno riconosce i principali elementi che compongono un sistema informatico e ne identifica il funzionamento essenziale. |
L’alunno usa il pensiero computazionale per produrre progetti basilari, mettendo in atto soltanto le strategie suggerite. |
L’alunno usa lo strumento informatico in maniera non del tutto consapevole, non sempre riconosce le problematiche e i pericoli nei quali potrebbe incorrere. |
L’alunno riesce a produrre semplici elaborati digitali, usando parzialmente gli strumenti noti. |
INIZIALE |
L’alunno riconosce soltanto gli elementi essenziali di un sistema informatico. |
L’alunno usa il pensiero computazionale per produrre progetti essenziali e poco funzionanti, usando in maniera incompleta le strategie suggerite. |
L’alunno fatica a usare lo strumento informatico in modo consapevole, a riconoscere quelle che sono le problematiche e i pericoli legati all’informatica. |
L’alunno riesce a produrre elaborati digitali poco complessi, usando solo parzialmente gli strumenti noti. |
Le rubriche dicono quindi, ai genitori ma anche al territorio, come la scuola sta operando e su quali aspetti concentra la propria attenzione allo scopo di organizzare le azioni formative per i propri alunni. Oltre che far emergere il maggior numero di informazioni sugli apprendimenti dei ragazzi in crescita, esse servono anche a dare valore agli studenti attraverso il riconoscimento delle competenze culturali e di cittadinanza acquisite. Così concepite, oltre ad essere strumenti di trasparenza e di facile interpretazione, servono a dare legittimazione alla valutazione attribuita dal docente.
Ma le rubriche possono essere utilizzate anche per la valutazione finale degli esami? Sia le prove scritte che il colloquio finale saranno quest’anno valutati utilizzando apposite rubriche costruite sulle competenze che vengono richieste nell’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione.
I parametri considerati naturalmente vanno anche oltre le singole discipline e corrispondono alle indicazioni esplicitate nell’Ordinanza ministeriale per gli esami( O.M. n 64/2022 ); dovendo arrivare alla determinazione di un voto finale, i livelli in questo caso corrispondono esattamente ai voti attribuiti i quali però , con il supporto dei descrittori , diventano assolutamente leggibili , trasparenti e in grado di rendicontare il significato del voto assegnato.
Di seguito esempio di impostazione della rubrica per la valutazione del colloquio d’esame :
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8 |
7 |
6 |
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PUNTI DI ATTENZIONE (DM 741/17) |
CRITERI |
LIVELLO AVANZATO |
LIVELLO INTERMEDIO |
LIVELLO BASE |
LIVELLO INIZIALE |
LIVELLO NEGATIVO |
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Capacità di argomentazione attraverso l’uso della lingua italiana
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-Padronanza della lingua italiana ( lessico, connettivi, fluidità) -Utilizzo di una struttura di ragionamento -Utilizzo coerente di conoscenze acquisite e di esperienze vissute -Interazione verbale adeguata al contesto ( anche di fronte a situazioni impreviste) |
Ha utilizzato un linguaggio articolato e fluido con uso di lessico specifico e connettivi logici. Ha argomentato …….
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Ha utilizzato un linguaggio articolato con uso di lessico specifico. Ha argomentato le proprie opinioni legittimando … |
Ha utilizzato un linguaggio articolato e un lessico adeguato all’argomento. Ha supportato le proprie opinioni con le ragioni e le conoscenze acquisite …
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Ha utilizzato il linguaggio della quotidianità. Ha esposto limitandosi a….
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Ha utilizzato la lingua in modo sequenziale e preferibilmente rispondendo a domande specifiche sul tema . Se guidato ha… .
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Ha esposto utilizzando la lingua in modo frammentario con un lessico limitato organizzando le informazioni in modo lineare ( uso dei connettivi cronologici ). ….. . |
risoluzione dei problemi
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-Pianificazione del compito -Utilizzo di strategie diverse -Orientamento consapevole e autonomo al compito
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Ha pianificato in modo consapevole il compito presentato all’esame. Ha evidenziato l’uso di strategie .... |
Ha organizzato il compito da presentare all’esame eseguendo una progettazione personale. |
Ha pianificato il proprio lavoro in modo autonomo . Ha cercato di organizzare il compito in modo.... |
Ha suddiviso il lavoro di presentazione in sequenze operative lineari. Ha utilizzato ....
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Ha pianificato il proprio lavoro riproponendo esperienze già vissute e procedure apprese. ... |
Nella pianificazione del lavoro ha avuto la necessità di seguire precise indicazioni |
pensiero critico e riflessivo
...... |
Revisione metacognitiva del percorso e delle esperienze Inserimento di interpretazioni/ ……….. ……
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Sa riflettere sulle esperienze effettuate inserendo valutazioni critiche e……… |
Sa riflettere sulle esperienze effettuate inserendo valutazioni……. ………. |
Sa riflettere sul lavoro eseguito per rilevarne eventuali errori ……. |
Nella proposizione del proprio lavoro si è limitato ad esporre il percorso ……… |
Si è avvalso di supporti esterni per riflettere sui percorsi effettuati … ….. |
Si è limitato a recuperare argomenti e conoscenze apprese senza rielaborazione personale |
Come ribadisce Bertagna (2004) “la valutazione, nelle sue varie forme, se intende rimanere educativa, è un processo, non uno stato; un percorso, non un traguardo; un passaggio , non un luogo; in questo senso non è un momento separato dal processo educativo... ma una modalità costante del suo svolgersi”.
Il lavoro che gli insegnanti della Sacra Famiglia hanno messo a punto in questo anno scolastico va esattamente in questa direzione e si caratterizza quindi per una professionalità in continua ricerca di miglioramento.
Bibliografia
Bertagna G., 2004, “Valutare tutti, valutare ciascuno. Una prospettiva pedagogica “ La Scuola Editrice
Castoldi M ., 2016 “Valutare e certificare le competenze”, Carocci.
Hadji C., 2017, “La valutazione delle azioni educative“ , La Morcelliana
Perrenoud P., 1991, “Pour une approche pragmatique de l’évaluation formative“, in Mesure et èvaluation en éducation, vol 13
Watzlawick, Beavin , Jackson,1971, “La pragmatica della comunicazione umana”, Astrolabio.