La scuola non è la vita ma il luogo di riflessione su di essa, proprio la cura di questo legame tra il “dentro” la scuola e “fuori” la scuola sta la possibilità di promuovere un apprendimento significativo e quindi di supportare la motivazione. Direttamente o indirettamente i bambini possono contare su esperienze di gestione del denaro e degli acquisti. Strutturare un compito di realtà connesso con la compravendita ha aiutato a consolidare gli apprendimenti affrontati ed è stata una scelta che il gruppo docente ha condiviso nell’ottica non solo di coinvolgere e motivare i bambini, ma anche di produrre in situazioni di senso solide strategie risolutive.
Cosa è il compito di realtà? Per compito di realtà si intende la richiesta rivolta all’alunno di risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, il più vicina possibile al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure in contesti e ambiti di riferimento differenti da quelli solitamente presenti nella realtà scolastica.
In cosa consiste il compito di realtà proposto? L’attività proposta consiste nella simulazione di una situazione di compravendita: ogni alunno ha infatti a disposizione del denaro e la possibilità di acquistare tre oggetti dal compagno/venditore. Gli studenti hanno dovuto, tramite l’applicazione di conoscenze e abilità acquisite durante le ore di lezione, calcolare il costo totale della spesa e il resto da consegnare all’acquirente. Quanto svolto è stato poi verbalizzato e riportato sul quaderno.
Perché è stato proposto un compito di realtà sulla compravendita? Nelle settimane precedenti a questa attività con le classi terze le insegnanti hanno iniziato a trattare le frazioni e i numeri decimali. Il compito di realtà ha permesso di applicare le conoscenze apprese e le abilità acquisite su questi argomenti tramite gli euro.