Martedì 8 e mercoledì 9 ottobre, l’Azienda Agricola “La Ca’ Rossa” di Grumello del Monte ha aperto le sue porte agli alunni delle classi terze per proporre un’esperienza di vendemmia e pigiatura dell’uva.
Le ragazze che lavorano nell’azienda vinicola hanno accolto i nostri bambini e li hanno accompagnati tra i vigneti, spiegando loro con grande competenza e preparazione come e quando viene svolta la vendemmia, quali sono le varie parti di una pianta di vite e come è formato un graspo di uva.
Dopo questo primo momento più “teorico”, siamo presto passati alla pratica. Infatti, raccolta a mano, come hanno fatto i nostri bambini, oppure con l’aiuto di macchine specifiche, la vendemmia è un momento di grande coinvolgimento esperienziale per tutti i sensi: dalla vista al gusto, dal tatto all’olfatto. I bambini hanno inizialmente osservato l’uva non ancora vendemmiata e poi hanno anche assaggiato gli acini per capire se il graspo che avevano scelto fosse effettivamente al punto di maturazione adeguato per essere raccolto.
Dopo aver aiutato le ragazze a trasportare i tini pieni di uva appena raccolta, i bambini hanno avuto la possibilità di sperimentare una delle fasi più importanti per la produzione del vino, oltre alla vendemmia: la pigiatura. La proprietaria dell’azienda vinicola, la signora Ivonne, ci ha tenuto particolarmente a spiegare che la vendemmia e la pigiatura erano due momenti di grande festa e convivialità, durante i quali tutte le generazioni si riunivano con lo stesso comune obiettivo: stare insieme, raccogliere l’uva matura e pigiarla!
E allora, al grido di “schiaccia, schiaccia, schiaccia; pigia, pigia, pigia”, maestre e bambini si sono messi all’opera, schiacciando l’uva appena raccolta come si faceva una volta: con i piedi… e che profumo di mosto!
Tra un pranzo ristoratore e un laboratorio durante il quale è stato creato un lapbook riassuntivo della giornata, i bambini hanno visitato la cantina: qui hanno compreso che, naturalmente, al giorno d’oggi la pigiatura viene effettuata da un macchinario apposito, e che il vino ha un processo di produzione molto lungo e delicato, che va seguito passo passo dai produttori vinicoli, con l’aiuto della figura dell’enologo.
Possiamo dire, quindi, che quella vissuta dagli alunni delle classi terze è stata un’esperienza sul campo, nel vero senso della parola. Anzi… tra i filari! Hanno potuto assistere e toccare con mano, in prima persona, il ripetersi di una tradizione.
Naturalmente, i bambini sono rimasti entusiasti -nonostante la pioggia torrenziale del martedì- perché hanno potuto sperimentare qualcosa che normalmente non si studia sui banchi di scuola.
Inoltre, questa gita è stata utile anche a noi docenti perché ci ha fatto rendere conto di quanto l’educazione ambientale al giorno d’oggi sia fondamentale. Si tratta di una pedagogia attiva, di “imparare facendo”, attraverso attività pratiche come la raccolta, la trasformazione e la manipolazione, che privilegiano il contatto diretto con la natura.