S come... sole!
F come... fare esperienza!
R come... ragazzi di 5!
U come... unicità!
Z come… zaino in spalla!
Ecco cosa ha caratterizzato la gita scolastica delle classi quinte, vissuta nelle giornate del 6-7-8 novembre.
Il sole ha accompagnato i 3 giorni trascorsi insieme in Val di Non, nel paese di Sfruz, alla Casa degli Scoiattoli. Quel sole che tanto abbiamo desiderato nel mese di ottobre e che raramente si è fatto vedere, ha invece illuminato e scaldato le tre giornate, regalandoci dei paesaggi mozzafiato quali le Dolomiti del Brenta e dandoci la grande e preziosa opportunità di giocare e vivere l’avventura all’aperto. La casa che ci ha ospitato è un luogo adatto ai ragazzi perché vi sono delle ampie stanze in cui si più giocare e fare laboratori, altre adibite come sale da pranzo e le camere da letto, arredate in stile tirolese, possono ospitare comodamente 6/7 persone.
Più che gita, la nostra è stata una vera e propria esperienza di vita che ci ha permesso di conoscerci, di metterci in gioco e di superare le nostre piccole fatiche. Grazie anche alla presenza degli educatori della Casa, sono state proposte numerose attività molto accattivanti, curiose e divertenti.
La caccia al tesoro fotografica ci ha permesso di conoscere il paese di Sfruz in modo divertente, poiché abbiamo coinvolto nella stessa i suoi abitanti con interviste, fotografie e richieste, a volte, un po’ bizzarre. Durante l’orienteering nel bosco abbiamo sperimentato cosa significa orientarsi in un luogo sconosciuto con l’aiuto solo di una cartina. Nel gioco Stratego, ogni ragazzo ha messo in campo le proprie abilità per riconquistare le bandiere avversarie e aggiudicarsi così la vittoria di squadra.
Durante la camminata a Coredo, nonostante la fatica fisica, abbiamo scoperto quanto sia bello condividere la strada con gli altri apprezzando i piccoli gesti altrui e meravigliandoci dei paesaggi circostanti.
Nelle attività laboratoriali ognuno ha espresso la propria creatività nel creare dei piccoli ricordi in legno e nel preparare il dolce tipico tirolese, lo strudel.
Anche le serate non sono state per nulla banali: infatti abbiamo osservato la volta celeste durante una passeggiata serale (i più coraggiosi hanno spento le torce e hanno camminato al buio!) e ancora ci siamo improvvisati in scatenati ballerini a suon di musica.
Tutto questo è stato ben condito da succulenti e abbondanti piatti preparati dalle cuoche della Casa: pasta alla carbonara, arrosto con patate, cosce di pollo e torte di vario tipo…
Questa esperienza lascerà a tutti noi un ricordo indelebile, sia per le meravigliose proposte vissute, ma anche per le piccole grandi conquiste che ognuno di noi ha compiuto, in termini di autonomia, responsabilità, collaborazione… La buona riuscita di questa avventura è stata resa possibile perché ognuno ha investito il meglio di sè a servizio della comunità.