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415. Per iniziare bene la nuova esperienza alla Secondaria

415. Per iniziare bene la nuova esperienza alla Secondaria

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sabato 7 settembre, ore 10.30

Lettera alle alunne, agli alunni, ai genitori delle classi 1^ Secondaria

Cari ragazzi che in questo giorno diventate studenti della scuola secondaria della Sacra Famiglia, mi rivolgo a voi sia che siate in spasmodica attesa di cominciare sia che siate un po’ disperati di doverlo fare, sia che siate pronti per una lunga sfilza di voti strabilianti, sia che temiate di avere un po’ di difficoltà per stare a galla.

Per iniziare quest’anno al meglio la prima cosa che vi diciamo è che non siete soli e che se pensate al vostro destino e a cosa vi potrà mai succedere dovete pensarvi insieme: insieme a chi? Insieme ai compagni che già conoscete o a quelli che ora vi sono perfetti sconosciuti ma che scoprirete poi come simpatici amici con i quali vivere belle avventure.

Vogliamo dirvi che non sarete mai da soli e, insieme ai compagni, troverete anche gli educatori e gli insegnanti, accompagnatori speciali, angeli custodi che non vi perderanno d’occhio neppure per un minuto.

Insomma troverete una scuola fatta di persone che ogni giorno la curano perché amano l’umanità e vogliono fare di voi, insieme alle vostre famiglie, persone capaci di volersi bene e di star bene insieme agli altri, di sentirsi bene con se stessi e di aiutare gli altri a stare meglio, di appassionarsi alle esplorazioni che i docenti vi faranno fare e di condividerne le scoperte, di imparare a leggere il mondo in cui vivete per renderlo molto meglio di quella che è .

È vero che non vedete l’ora di iniziare? Anche con un po’ di tremarella ma con un bel sorriso stampato in faccia si può dare il via all’anno scolastico.

In questa occasione però voglio farvi almeno 2 raccomandazioni:

  • Se dovete arrivare fino alla fine della terza media la strada non sarà tanto in discesa; potranno esserci alcuni tratti pianeggianti ma, per crescere, capite che bisogna salire e capite anche che, per andare in salita, a volte occorre tirar fuori le forze magari anche con il fiatone. In realtà la cosa che voglio dirvi è che in questo percorso di scuola dovete mettere in conto un po’ di fatica (l’avete messa nel vostro zaino?), una fatica del corpo (che deve stare attento e seguire quel che accade in classe) ma anche una fatica della mente per mettere dentro, in profondità, quello che si è imparato.
  • E di contro: per fare bene il vostro viaggio dovete lasciar perdere le provocazioni, la rinuncia, le vie facili, le scappatoie che spesso sono ingannevoli e fallimentari e puntare invece, in modo deciso, all’interazione con i compagni e con i docenti, agli incontri carichi di disponibilità e di emozioni, di pensieri affettuosi e di fiducia, tutti aspetti che favoriscono ed alimentano il dialogo e l’incontro con i saperi.

E allora buon viaggio.

Ma quand’è che un viaggio è buono? (riduzione e adattamento da Masini , De Conno)

 

È quando incontri qualcuno

e ti accorgi che stai bene anche così,

con qualcuno.

Quando succede un imprevisto

che si rivela una bella sorpresa.

Quando la sera sei così stanco

che cadi addormentato

e non sogni nemmeno.

E quando la sera sei così stanco

che non riesci a dormire

e rivedi quello che hai visto e fatto di giorno

e sei contento.

 

Quando sbagli strada

e arrivi in un posto

e scopri che è proprio lì

che volevi arrivare

anche se non lo sapevi .

 

Quando incontri un ostacolo,

e poi un altro,

e un altro ancora,

e trovi il modo di superarli tutti.

Quando pensavi di fermarti

e invece trovi una buona ragione

( o anche più di una )

per ripartire.

 

Quando alla fine del cammino

c’è quello che ti aspettavi

o chi ti aspettava

e quando invece c’è qualcuno che ti stupisce.

O qualcuno.

 

A volte non sai nemmeno quando arriverai alla fine,

perché non si sa se quella è la fine

o se è solo una tappa.

Allora vuol dire che hai fatto davvero un Buon viaggio

Perché sei già pronto per ricominciarne un altro.


È quello che noi vogliamo per ognuno di voi che entra in questa scuola: approfondire le proprie risorse e caricare le batterie per attrezzarsi a continuare il viaggio che è il viaggio della propria vita.

Client

prof. Luciana Ferraboschi

Date

28 Settembre 2024

Tags

Educare

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