Anche alla scuola primaria, oltre agli aspetti educativi del quotidiano, gli educatori delle classi quarte e quinte hanno avviato il progetto FIND ME. Tre appuntamenti che vogliono essere un’ulteriore opportunità di ascolto, dialogo e scoperta reciproca. Se pensiamo a quanto sia vera la frase di Platone: "Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco che in un anno di conversazione" o ancora che "...guardando giocare un bambino possiamo scoprire il suo mondo", non possiamo non essere d'accordo su come sia importante questa dimensione per conoscerli meglio ed entrare nel loro mondo.
È quello che noi educatori cerchiamo di fare tutti i giorni con i bambini e i ragazzi.
Alla scuola primaria ogni gruppo è accompagnato dal proprio/propria educatore/educatrice di classe che, appunto attraverso le esperienze di gioco e alle attività proposte, ha modo di vivere quotidianamente occasioni di ascolto, di confronto e di crescita, sia personale che di gruppo. Oltre a questo “quotidiano”, a partire da quest’anno scolastico e sulla scorta dell’esperienza avviata alla scuola secondaria già da qualche tempo, si è deciso di adottare e adattare il progetto “FIND ME!” anche per i nostri alunni di quarta e quinta elementare.
Questo percorso formativo è un invito a “cercare se stessi” e a farsi trovare dagli altri, a scoprire un po’ di più se stessi e i propri compagni.
Attraverso attività ludiche, riflessioni e momenti di confronto, i bambini saranno guidati a esplorare importanti temi come l’autonomia, la gestione del tempo, le aspettative, i punti di riferimento. L’obiettivo è quello di aiutare ciascuno dei nostri alunni a esprimere la propria identità in modo consapevole, ad affrontare, qualora ce ne fosse bisogno, le proprie paure e a scoprire e far scoprire le proprie potenzialità.
Vogliamo che ogni bambino si senta ascoltato, compreso e supportato, in modo da creare una comunità scolastica basata sull’empatia e sulla fiducia reciproca.
Il progetto, avviato a novembre e strutturato in tre appuntamenti annuali, ha ricevuto un riscontro positivo da parte dei ragazzi e ragazze “più grandi”. Certo a volte le tematiche affrontate o le attività proposte risultano un po’ “alte” e pare che i ragazzi facciano un po’ fatica ad approcciare alcuni temi, ma siamo certi che anche questa richiesta di “impegno” sia un esercizio utile tanto nel “qui ed ora” quanto per le “sfide” che li vedranno impegnati nel prossimo futuro. È un’occasione per farli rendere conto delle tante conquiste fatte, dell’autonomia conquistata, di quanto siano diventati grandi, ma è altrettanto importante per accorgersi di cosa li renda ancora giustamente un po’ bambini, senza lasciarsi prendere dalla frenesia di “crescere” ma prendendosi il giusto tempo per apprezzare e gestire i cambiamenti e le novità.