“Eureka, ho trovato” È un’esclamazione attribuita ad Archimede quando, così dice la tradizione, scoprì che si poteva calcolare la massa di un corpo misurando il volume dell’acqua che veniva spostata quando lo stesso veniva immerso. Il gioco euristico, infatti, aiuta i bambini a scoprire come le cose cambiano la loro funzione in base all’utilizzo che ne fanno.
La parola “Euristico” deriva più precisamente dal verbo greco “eurisko”, che significa “riuscire a scoprire” o a “raggiungere la comprensione di” (Goldschmied & Jackson, 1996).
Nel gioco euristico non c’è un modo giusto o sbagliato di utilizzo del materiale: I bambini sperimentano il "fallimento" di un'azione solo quando cercano di far fare all'oggetto qualche cosa che la natura stessa dell'oggetto impedisce.
Il gioco euristico è una naturale evoluzione del cestino dei tesori (quest' ultimo indicato per i bambini dai 6 ai 12 mesi) ed è stata ideata per bambini d' età compresa tra i 12-24 mesi. Gioco inteso come attività di esplorazione spontanea che il bambino compie su materiale di tipo "non strutturato" ma " povero". Materiale "povero" significa che non fa parte dei giocattoli tradizionali, ma si tratta di semplici oggetti d'uso domestico, comune come: contenitori di alluminio di diverse dimensioni, anelli da tenda, catene metalliche, rocchetti di gomma, teli, tappi di sughero, mollette di legno, nastri di stoffa, chiavi vecchie legate insieme in piccoli mazzi, coni, coperchi di barattoli, bigodini vuoti all'interno, pigne, conchiglie, cilindri di cartone ecc. Gli oggetti sono raccolti e classificati in cestini in vimini o stoffa in quantità abbondante per soddisfare un gruppo di 7/8 bambini e riposti dopo il suo utilizzo in uno spazio lontano dalla sezione, di modo che gli oggetti non vengano in continuazione mescolati tra di loro tra di loro o spostati. Lo scopo di una lista di materiali comuni (oggetti naturali come le conchiglie, il legno, il metallo, le stoffe, il cartone, la gomma) è quello di offrire il massimo interesse ai bambini attraverso:
L'importanza educativa del gioco euristico non si risolve nella semplice esperienza sensoriale. Infatti attraverso il gioco euristico il bambino ha l'opportunità di determinare le proprie azioni e le cause delle stesse e fare delle scelte autonome (ad esempio: sperimentando combinazioni tra oggetti).
Durante l'attività l'educatrice si siede a terra e da vicino osserva per sostenere e conoscere le azioni del bambino: al bambino basta un sorriso di conferma per non abbandonare l'oggetto e continuare ad esplorarlo; si viene così a creare una comunicazione tranquillizzante e non invadente tra l'adulto ed il bambino.
Nella fase di sviluppo caratterizzata dal gioco euristico, i bambini compiono una serie di azioni con gli oggetti:
Osservando le ultime azioni qui indicate, è evidente come la fase di gioco euristico sia fondamentale per lo sviluppo cognitivo dei bambini, in particolare per la concentrazione. Il gioco euristico non è quindi una semplice esplorazione sensoriale!
È importante quindi che l'educatrice, per sfruttare al meglio dal punto di vista educativo queste capacità dei bambini, proponga delle adeguate sessioni che facilitino il gioco euristico. La costanza e la ripetitività della proposta rinforza lo sviluppo del ricordo di una situazione già vissuta e stimola a riutilizzare con creatività gli oggetti con tutte le possibili combinazioni.
Al termine di una sessione di gioco euristico, i bambini insieme alle educatrici mettono via il materiale negli appositi contenitori.