Tutte le mamme e tutti i papà che decidono di iscrivere i propri bimbi al nido attendono il momento dell’ambientamento con tanta emozione, un po’ di preoccupazione e un pizzico di agitazione… Almeno per noi è stato così.
Noi, pur essendoci passati da pochissimo, ricordavamo l’ambientamento come un momento speciale per tutti quei bimbi che iniziando il nido imparano piano piano, nel rispetto dei tempi di ciascuno, a conoscere un posto nuovo, a condividere tante esperienze nuove e a conoscere nuovi amici… in realtà per noi personalmente questo momento è stato molto, molto di più.
Tutti i genitori, seppur consapevoli e convinti di scegliere di mandare i propri figli al nido, sono quotidianamente assaliti da piccoli grandi dubbi; preoccupazioni come “si troverà bene? Sarà troppo piccolo/a per questa esperienza? Sentirà la nostra mancanza? Quanto ci mancherà? Mangerà lo stesso anche se non è a casa sua?” Sono soltanto alcuni esempi delle piccole grandi ansie che assalgono tutte le mamme e tutti i papà prima del fatidico inizio dell’ambientamento.
Personalmente, quando questi giorni un po’ attesi e un pizzico anche temuti sono arrivati, li ho vissuti e condivisi con mio marito, e solo in questi momenti abbiamo capito e preso piena consapevolezza che quella di mandare la nostra bambina al nido è stata davvero la scelta più giusta che potessimo fare. Vederla esplorare spazi nuovi, interagire con nuovi piccoli amici, curiosare con i più disparati materiali ed essere costantemente tranquillizzati e preparati dalle educatrici ci ha davvero tolto ogni dubbio: la nostra piccola bimba non poteva essere nel posto più giusto per lei in questo momento. Vivere l’ambientamento è servito forse più a noi che a lei: ci ha dato la carica giusta, la convinzione certa di sapere che questo luogo nuovo, queste nuove routine sarebbero state un piccolo gesto d’amore nei confronti della nostra bambina perché le avrebbe regalato la possibilità di fare piccole esperienze che speriamo possano iniziare a insegnargli quante meravigliose cose ci sono da imparare e vivere nella vita.
E così, anche asciugare le lacrime al momento del distacco è diventato un po’ più naturale, un po’ più semplice e un po’ più leggero perché nel cuore sapevamo che queste lacrime, di lì a qualche minuto si sarebbero davvero trasformate in tanti sorrisi e belle esperienze per le tante splendide avventure da vivere.