Cari, carissimi ragazzi. Eccoci all’ultima opportunità di un affettuoso saluto in questo speciale momento di passaggio.
Per le vostre maestre siete diventati grandi e pronti per iniziare un nuovo viaggio, una nuova fase della vostra giovane vita.
Anche se, per una strana magia, all’ingresso della Scuola Secondaria vi sentirete nuovamente piccoli guardando gli altri che vi sembreranno grandi e forse irraggiungibili. Ma poi, rapidamente e senza accorgervene, arriverete anche voi alla fine del percorso provando la bellissima sensazione di essere grandi. Dunque non fatevi intimorire dalle novità, siano esse amici o insegnanti o materie, ma raccoglietele come nuove possibilità di scoperta, come porte che si aprono su panorami, e strade nuove da percorrere. Mantenete sempre viva la curiosità per comprendere ogni persona, ogni cosa che vi circonda o che vi accade.
Provate ad usare le parole che vi abbiamo insegnato per difendervi e per difendere chi queste parole non le ha o non ha la forza per usarle contro le ingiustizie.
Cercate di non essere mai indifferenti. Non voltate le spalle a chi è meno fortunato di voi, più fragile di voi, ma provate a guardarlo negli occhi, stringetegli la mano, ditegli come vi chiamate: potreste scoprire che ha i vostri stessi interessi, le vostre stesse paure e trovarvi a ridere delle stesse cose. Sapete: l’indifferenza non serve a nessuno.
Non siate spettatori ma protagonisti non solo della vostra storia personale, ma anche della Storia (con la “S” maiuscola). Vi diranno che i giovani sono il futuro: non è vero: i giovani, voi, siete il presente, il vostro ma anche il nostro presente! Cominciate fin d’ora a cambiare in meglio la vostra e la nostra storia e la nostra terra. E, come avete fatto con me in questi cinque anni, mostrate e tutti che è possibile vivere subito in un mondo migliore, più allegro, più solidale, fatto di condivisione e aiuto non di solitudine. È davvero possibile ricercare una vita piena, piena di relazioni belle e sincere, di incontri,
di scoperte fatte sui libri e fatte nei viaggi, di passioni sportive ed artistiche. Scoprirete che la felicità non è la necessità di consumare, di acquistare, di possedere, ma al contrario: la felicità è costruire, ricercare, imparare, scoprire e condividere sempre.
Vi accompagni il mio sincero affetto e la certezza che la cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza del tutto, chi sente la relazione con tutti gli esseri umani. Vi abbraccio, forte.