IL TEMA dell’ANNO. Per individuare il tema del progetto educativo e didattico (sfondo integratore) del nuovo anno scolastico abbiamo riflettuto insieme sull’esperienza di ogni giorno, rilevando la necessità di far crescere la dimensione “umana” dell’educazione, in un contesto in cui prendono sempre più spazio gli strumenti “virtuali” e tecnologici.
La fonte che ispira il nostro progetto educativo, cioè il Vangelo di Gesù come vissuto da santa Paola Elisabetta Cerioli, ci sostiene e ci incoraggia a mettere al centro dell’educazione la relazione umana, l’empatia, la prossimità del corpo, la ricchezza delle emozioni, perché sono i canali attraverso cui testimoniamo alle giovani generazioni il nostro amore per la vita come dono da accogliere e ri-donare. Ecco dunque il MOTTO del progetto educativo e didattico che abbiamo proposto: EDUCARE CON LA FORZA DELLE EMOZIONI.
Questa lettera che sviluppa le motivazioni della scelta del tema, suggerisce obiettivi e mezzi per il lavoro di declinare il PROGETTO in concrete scelte pedagogiche e didattiche, e familiari.
SIGNIFICATO del PROGETTO. «... Nessun atto della nostra vita cognitiva è slegato dalle emozioni che proviamo. [...] Negli ultimi anni si è sviluppato un nuovo filone di ricerca scientifica, focalizzato proprio sullo studio del rapporto tra cognizione ed emozioni a cui è stato dato il nome di Warm Cognition, letteralmente “cognizione calda”. Ebbene, dagli studi recenti è risultato chiaro che non ha senso interpretare le funzioni dell’emisfero sinistro e di quello destro come separate o come se codificassero in modo differente informazioni cognitive ed emotive. Le ricerche sono infatti in grado di “mostrarci” la sinfonia dei nostri straordinari circuiti: flussi sincronici di qualità distinte, pensieri, emozioni e sentimenti... in un continuo scorrere l’uno nell’altro. [...] quindi a ogni attività cognitiva corrisponde un tracciato emozionale: il nostro cervello MENTRE PENSA, SENTE ANCHE.
Quando proviamo un’emozione lo stimolo viene elaborato dal nostro cervello e provoca una prima reazione che mette in allarme il nostro organismo (es: variano le pulsazioni cardiache, aumenta o diminuisce la sudorazione, emerge il rossore in viso...).
E se l’emozione che sperimentiamo è legata in modo diretto a un processo cognitivo, come quando si impara qualcosa a scuola?» (da LUCANGELI D., Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere, 2019. ADATTAMENTO)
A CHI e CON CHI VIVERE IL PROGETTO. Lo sfondo integratore / il progetto educativo e didattico dell’a.s. 2023.2024 prende le mosse dal desiderio di suscitare nei nostri studenti emozioni positive e cercare di capire perché e come possiamo ‘comprendere’ le emozioni negative. Non solo agli alunni è rivolto il progetto, ma anche a tutti noi insegnanti ed educatori, e a voi genitori.
[Riportiamo quanto abbiamo condiviso nella Preghiera della Festa della Scuola per dare corpo al progetto]
LA DIRIGENZA Viviamo ogni ora di scuola, come l’ora delle emozioni. Come studenti e come insegnanti.
Viviamo assieme le emozioni fortissime, come la paura, la rabbia, la gelosia, ma anche le emozioni bellissime della gioia, della felicità, e della meraviglia/stupore (base di ogni conoscenza).
Impariamo a riconoscerle, gestirle e, qualche volta, a trasformarle.
«Durante l'ora potremo ridere e piangere, essere felici e tristi, arrabbiati e in pace o sereni e meravigliati. In questa materia, ricordate, non servono libri o quaderni, e nemmeno tante parole, perché le emozioni passano per tutto il corpo. È necessario allora avere con sé gli occhi, il naso, la bocca, la pelle, la pancia, la schiena, le mani e, soprattutto, un cuore libero e un paio di ali... perché, nell'ora di Emozioni, si impara a volare» (cf. CARLO SCATAGLINI, "Magigum e il volo delle emozioni" Erickson, Trento 2020).
Siete pronti per la lezione? Siamo pronti per partire per ‘questa’ Scuola, per fare questo viaggio?
UN INSEGNANTE. L’idea che ci guiderà questo anno ‘EDUCARE CON LA FORZA DELLE EMOZIONI’ è quella di puntare, come insegnanti a progettare esperienze che possano nutrire l’intelligenza dei nostri ragazzi ma anche farsi carico di ciò che provano mentre imparano, cioè farsi carico della loro intelligenza emotiva. Certo non siamo chiamati ad essere insegnanti psicologi, né possiamo pretendere di risolvere eventuali problemi che i ragazzi vivono - ma possiamo/vogliamo ascoltarli, sostenerli, incentivarli.
Possiamo nutrire il cuore degli studenti: -valorizzandoli come persone, facendoli sentire al centro della nostra attenzione: ti guardo, ti ascolto, mi avvicino, ti sorrido, ti incoraggio; -contribuendo a creare un buon clima di classe che esprima fiducia reciproca, non competizione, ma stima, collaborazione, tenuta della fatica, ecc; -offrendo loro esperienze di apprendimento connotate emotivamente, che lascino un ‘ricordo’ di quanto abbiamo voluto trasmettere grazie al ‘come’ lo abbiamo trasmesso, fungendo dunque da attivatori di emozioni per coinvolgere emotivamente.
L’idea potrebbe essere anche quella di ragionare sugli opposti: noi non vogliamo una testa ben piena per i nostri studenti, ma una testa ben fatta e vogliamo anche che il loro cuore, le loro emozioni lo siano. Questo per contrastare la tendenza all’apatia emotiva, alla mancanza di empatia verso ciò che provano gli altri. Per farlo però dobbiamo pensare e mettere in campo esperienze e situazioni emotivamente cariche da vivere insieme a scuola o al di fuori della scuola.
UNO STUDENTE. È davvero importante per noi studenti apprendere… con emozione: perché se mentre imparo le tabelline sperimento la fiducia del mio insegnante nelle mie capacità, io metto in memoria sia quello che lui mi ha insegnato sia la bella emozione che ho vissuto perché lui ha fiducia in me. E ogni volta che riapro il “cassetto della memoria” che contiene le tabelline, riprendo anche la sensazione di fiducia e questo mi dà incoraggiamento per continuare a imparare. Se invece sento il giudizio negativo dell’insegnante penso che “tanto non sono capace” e vivo un senso di paura e di inadeguatezza ogni volta che devo recuperare in memoria le tabelline. Se un alunno impara con curiosità e gioia, la lezione si inciderà nella memoria insieme alla curiosità e alla gioia. Se impara con noia, paura, ansia, la riposta della mente trasmetterà un messaggio di sofferenza che lo farà allontanare dall’apprendimento» (da LUCANGELI D., Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere, 2019. ADATTAMENTO)
UN GENITORE. Anche noi genitori ci vogliamo essere in questa esperienza di ‘educare con la forza delle emozioni’. Quante emozioni in una vita familiare, o in più vite familiari se i genitori sono separati!
Viviamo emozioni nella relazione tra marito e moglie per cercare di connetterci a un livello sempre più profondo, ma a volte questa connessione è fatica e a volte si interrompe!
Viviamo emozioni nella relazione con i figli: di sicuro emozioni positive quando sono piccoli, emozioni un po’ più preoccupate quando crescono, e quando lasciano il nido di casa!
Viviamo emozioni quando giochiamo insieme, quando camminiamo insieme, quando prepariamo da mangiare insieme.
Ci sono anche emozioni forti, forse insopportabili, anche quando qualcosa non funziona: una malattia molto forte, la perdita di una persona cara, una separazione relazionale arrabbiata!
Quello che è importante è che nessuno di noi genitori pensi di dover essere un genitore perfetto agli occhi dei propri figli, ma piuttosto un genitore autentico, con tutte le sue emozioni e fatiche che di certo non dobbiamo cercare di nascondere ai nostri figli. Quello che vogliamo fare per loro è invece dare loro la rassicurazione e la forza di trovare sempre un modo per riparare, per ripartire, per immaginari nuovi percorsi!
E un grazie alla scuola per questa direzione educativa così importante per tutti, perché ci ricorda che ognuno di noi, prima di essere uno ‘studente’, un ‘insegnante’, un ‘genitore’, è una persona con tutto il proprio bagaglio emotivo che non si può non considerare nelle nostre relazioni di ogni giorno.
Insomma anche noi genitori quest’anno vogliamo ‘leggere’ meglio quello che di emozionante viviamo nella nostra famiglia.
Auguriamo a tutti voi di potervi entusiasmare nel riscoprire che il primo e principale strumento nella missione di educare è ciascuno di noi con tutta la sua vita.