Durante i mesi scorsi è stato realizzato, con le classi terze, un progetto di dialogo pluridisciplinare che ha visto coinvolte le materie di musica e arte e immagine. Il percorso è nato dall’idea di far conoscere agli alunni alcuni dei più grandi cantautori della musica leggera italiana facendone apprezzare l’aspetto poetico-letterario in riferimento alla stesura dei testi e ai loro contenuti soffermandosi in parallelo sull’aspetto compositivo del brano. Gli alunni, in classe, hanno potuto conoscere i curricula artistici e leggere ed analizzare i testi in riferimento al periodo storico, sociale, politico e culturale all’interno dei quali gli artisti si sono espressi. La scelta dei cantautori proposti è stata dettata dalla volontà di seguire delle tematiche forti inerenti all’educazione civica e a temi sociali, brani che fossero ancora fortemente attuali e in grado di “dialogare” con i ragazzi di oggi. Questi i brani proposti: “Il cantico dei drogati” e “La guerra di Piero” di Fabrizio de Andrè, “Auschwitz” di Francesco Guccini, “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano, “Quella che non sei” di Luciano Ligabue e “Vietato morire” di Ermal Meta. Ovviamente deducibili sono le tematiche trattate: le dipendenze, la guerra, l’inquinamento, l’accettazione di sé e la violenza domestica. La proposta dei brani e degli autori non è stata dettata da un piglio nostalgico bensì dalla volontà di condividere con i ragazzi una seria riflessione in merito all’importanza e al potere educativo della musica, che potesse condurli verso un approccio critico e costruttivo anche verso la musica di alcuni artisti di oggi. Con gli alunni si è anche riflettuto in merito alla volontà di questi cantautori di far parlare di sé per la propria musica ed il valore dei testi delle loro canzoni evitando comparsate plateali per nascondere una proposta musicale decisamente debole. A tale percorso di conoscenza e analisi degli artisti e dei brani è seguito poi l’intervento della docente di arte con cui i ragazzi hanno intrapreso un percorso di studio visivo di queste canzoni.
Ogni canzone, infatti, contiene delle immagini, a volte esplicite e, molto spesso, nascoste. Con i ragazzi di terza abbiamo cercato di fare emergere quelle immagini attraverso una sperimentazione che chiedesse di realizzare dei “libretti” grafici dedicati alle canzoni. Ogni elaborato grafico è composto da quattro pagine, come un depliant, in cui – partendo dal titolo della canzone – si sviluppa un percorso di analisi estetica che si conclude con la stesura del testo, parziale e significativa o per intero.
Dopo aver scelto la canzone preferita tra quelle proposte, abbiamo cercato di analizzare cosa, per ognuno di loro, nascondesse quella canzone, sperimentando con nuove e diverse tecniche e materiali, con il fine di non creare una semplice illustrazione, ma di andare oltre al testo e alla melodia, per rendere la canzone e il suo messaggio anche attraverso forme e colori non convenzionali.
Il fine ultimo era evitare la narrazione descrittiva per ragionare sul messaggio della canzone e, soprattutto, su ciò che la canzone generava in ognuno dei ragazzi. Riuscire ad uscire dall’illustrazione semplice del verso e della “parola” non è stato sicuramente facile, ma è stato un esercizio importante per i ragazzi, che si sono trovati di fronte a una sfida nuova: tradurre graficamente una canzone, ragionando non solamente sul testo ma, soprattutto, sulle emozioni che la canzone generava in loro. Emozioni diverse l’una d’altra, come diversissimi tra loro sono i singoli prodotti creati, nonostante le canzoni scelte veicolino messaggi universali.
In questo modo abbiamo cercato di aiutare i ragazzi ad approcciarsi alle diverse forme d’arte, musicale e grafica, per mostrare loro come siano, sempre, connesse con la vita.