Si è molto dibattuto (correttamente) sull’impatto negativo che i diversi lockdown decretati in seguito all’epidemia di Covid19 hanno provocato sulla psiche nei nostri bambini, che si sono visti costretti a interrompere bruscamente, senza preavviso, ogni forma di socializzazione che non fosse quella dentro le mura della propria casa.
D’altro canto è entrata molto meno nel dibattito pubblico la realtà che anche per molti genitori il lockdown è stato un periodo in cui i momenti di condivisione si sono fortemente ridotti.
Non solo abbiamo improvvisamente dovuto stare al fianco dei nostri figli in una modalità di fruizione didattica nuova per tutti noi – genitori e figli – ma abbiamo perso per lunghi mesi quel rituale di incontro “fuori dalla Scuola” che per molti di noi era un importante momento di socializzazione, confronto, nuove conoscenze che abbiamo sempre dato per scontato.
Il primo anno dopo lo scoppio della pandemia è stato per noi genitori, pur nella difficoltà di dover convivere con le nuove regole, un iniziale periodo di rinascita, nel vedere i nostril figli tornare finalmente ad apprendere e giocare in quello che è il loro habitat naturale extra-famiglia: la scuola.
Ma il “mondo di prima” non era completo fintanto che quel rituale mattutino o pomeridiano non è tornato finalmente di nuovo parte delle nostre vite nello scorso anno scolastico.
Proprio per questo siamo sicuri che molti di noi avranno accolto con gioia il comunicato dello scorso marzo, dove la Sacra ci annunciava che sarebbe stato aperto il nuovo spazio Café. Per citare il messaggio che ci ha mandato la Scuola: “un luogo di sosta e di pausa, ma anche di condivisione e di immaginazione perché crediamo che ogni CAFÉ sia un luogo magico, dove ascoltare racconti della nostra vita insieme alle storie educative; dove far emergere le domande ma anche ‘sentire’ il pulsare della vita buona e bella”. E, aggiungiamo noi, coltivare quel rituale di condivisione anche in giornate come queste quando le temperature esterne non sono clementi.
E, per concludere, non possiamo non citare la gentilezza e la professionalità di Vincenzo, senza il quale il bar della Sacra non sarebbe... il bar della Sacra.