3 - 10 novembre 2022
Uno dei compiti del Superiore generale di una Congregazione religiosa è quello di ‘visitare’ le Comunità dove vivono e lavorano i suoi religiosi. ‘Visitare’ non consiste nell’andare a prendere un caffè o a fare una chiacchierata su ciò che va o non funziona, ma di vivere un tempo per incontrare i religiosi e anche tutte le persone che lavorano in quella Casa. Per questo si chiama propriamente ‘visita canonica’ perché ha un valore istituzionale molto forte. Dal 3 al 10 novembre, il nostro Superiore generale p. Gianmarco -che è anche ENTE GESTORE e RAPPRESENTANTE LEGALE della Scuola- ‘visita’ la nostra Comunità religiosa con la Comunità educante per leggere la situazione presente della Scuola e immaginare/progettare insieme il futuro. Insomma ogni ‘visita’ diventa un laboratorio di idee e di progettualità proprio per la crescita dei figli affidati.
Nel giorno di giovedì 3 novembre si è svolta la prima riunione con la Comunità dei religiosi che guida la scuola e, nella sera dello stesso giorno, un Collegio Docenti UNIFICATO straordinario ha ascoltato con grande attenzione la relazione del Superiore generale che riprendeva le risposte alle domande rivolte agli insegnanti della Scuola e agli Educatori. Evidentemente lo sguardo era rivolto al presente e a come stiamo costruendo la ‘nostra’ Comunità educante, ma non sono mancate suggestive proposte per immaginare il futuro di questa bella scuola.
Alcune sue riflessioni ci aiutano a entrare meglio in questa prospettiva. Ha fatto, per esempio, una lettura del tempo pandemico che abbiamo attraversato:
«La nostra Scuola ha attraversato negli ultimi tre anni un processo di profonda trasformazione a motivo della pandemia: per le conseguenze che ha avuto a livello interno (in particolare la morte di p. Edoardo, la cui memoria sempre ci accompagna) e per le conseguenze ad ampio raggio che ha provocato nella società (le problematiche familiari e educative che conoscete meglio di me). Credendo nel valore dell’eredità ricevuta e leggendo con realismo le nuove esigenze emergenti abbiamo dato risposte nuove. Ciò ha chiesto a tutti dei sacrifici, soprattutto la fatica di rivedere il modo di pensare e vivere la scuola, molti interventi didattici e in generale il modo di organizzarla. Grazie all’impegno di tutti, oggi possiamo dire di aver attraversato la crisi e di essere cresciuti: il cammino non è di certo finito, ma ci troviamo in una nuova tappa, che ci permette di guardare con più serenità il futuro.
Sono stato contento di vedere che tutti coloro che hanno risposto al questionario hanno sottolineato in primo luogo la ricchezza del progetto educativo della Scuola e la sua effettiva traduzione pratica. In quello che dite percepisco un forte sentimento di appartenenza non solo ad una Istituzione scolastica ma anche e soprattutto ad un progetto educativo con una sua chiara “visione”, che è data dai valori educativi dell’umanesimo cristiano, che sono arrivati a noi mediati dal Carisma di santa Paola Elisabetta Cerioli: l’educazione intesa e vissuta come missione, che richiede di dare tutto di sé e non solo una parte (Gesù direbbe: “offrire la propria vita perché altri abbiano vita in abbondanza”); l’empatia, l’amorevolezza, l’inclusione, l’attenzione al disagio degli alunni; e poi ciò che permette e rende possibile questo, cioè il clima familiare dell’ambiente educativo e la collaborazione tra gli educatori».
Ha ‘pro-vocato’ gli insegnanti e gli educatori a pendersi a cuore anche il futuro della scuola: «[…] diventa sempre più necessario camminare verso una sempre più ampia e profonda collaborazione tra i (pochi) religiosi e i (molti) laici che lavorano nella scuola. I religiosi, per tenere vivi gli ideali del carisma ricevuto; i laici, per mettere la loro competenza professionale al servizio di questo carisma. La direzione del futuro, in ambito sociale e anche ecclesiale, è quella di una leadership diffusa, di una co-costruzione, dove ciascuno mette le sue competenze e i suoi valori al servizio di un ideale condiviso, costruendo un progetto comune, nel quale tutti ci sentiamo coinvolti e responsabili. Anche per la nostra scuola il futuro non può andare in una direzione diversa. Stiamo cercando modalità nuove di collaborazione tra religiosi e laici a tutti i livelli, anche a quelli di guida della Scuola (la nomina di una dirigente laica ne è il segno). Avremo sempre più bisogno di laici formati professionalmente e sintonizzati per vocazione al progetto educativo della nostra Scuola. In questo senso vorremmo approfondire il dialogo con i docenti che nel loro cammino professionale hanno fatto la scelta esplicita di dedicarsi alla Scuola Sacra Famiglia».
La visita canonica continuerà la prossima settimana con gli incontri negli STAFF delle coordinatrici e anche con l’incontro con i vostri figli e le vostre figlie. Senz’altro raccoglieremo i frutti di questa bella visita!