Riprendiamo da Avvenire / Venerdì 10 giugno questo articolo del giornalista Gigio Rancilio perché anche la nostra estate sia ‘digitale’ in modo coerente e adeguato
È tempo di vacanze. Di tempo libero che improvvisamente entra copioso nelle nostre vite e, a volte, ci prende come di sorpresa facendoci dire: come lo impiego? Penso a me. Penso a mia figlia adolescente. Ai miei e ai suoi coetanei. E a tanti adulti e a tanti ragazzi. Tutti immersi nelle proprie vacanze anche digitali. Su un punto infatti c'è poco da discutere. Qualunque sia la nostra età e la nostra predisposizione per le tecnologie ormai il digitale è parte delle nostre vite e quindi anche delle nostre vacanze. E per questo ci fa e ci farà discutere ancora di più del solito («metti giù quel telefonino», «ogni tanto alza la testa dallo schermo», «possibile che non riesci mai a staccarti da TikTok»). Noi genitori siamo convinti che il problema riguardi solo i ragazzi, ma la verità è che anche noi siamo intossicati dal digitale. Possiamo raccontarcela in mille modi ma l'unica cosa che spesso ci differenzia dai nostri figli è la nostra frase rifugio: «scusate ma è per lavoro».
Siamo sinceri. Troppe volte anche a tavola noi adulti guardiamo il cellulare («scusate ma è per lavoro»). Troppe volte abbandoniamo un pranzo o una cena familiare per rispondere ad una chiamata («scusate ma è per lavoro») e troppe volte, la sera, prima di addormentarci, guardiamo per la centesima volta lo smartphone dicendoci: «è per lavoro».
Ecco: pensando a tutti noi, in estate, con in mano un cellulare (al mare come in montagna, in passeggiata come in bicicletta, in una città d'arte come in un villaggio vacanze) ho provato a scrivere un decalogo con dieci piccoli consigli validi innanzitutto per me stesso. Una formula, quella del decalogo, che ci costringe a scegliere e ad essere sintetici. Nel compilarlo ho idealmente seguito quattro filoni: il tempo, noi, gli altri, la vera libertà. Chiunque lo vorrà integrare, modificare, ampliare o ridurre ha già sin da ora il mio ringraziamento.
Ecco 10 piccoli consigli per un'estate anche digitale:
1) Organizza bene il tuo tempo digitale (metti delle regole, degli orari e rispettali. E soprattutto fa che valgano per tutti, ragazzi e adulti)
2) La vacanza è anche riposo. Se ti annoi, non ti rifugiare subito nel cellulare: sfidati a inventare qualcosa di diverso.
3) Quando parli di te sui social, sforzati di raccontare anche il bello che vedi attorno a te (luoghi, persone, situazioni)
4) Ricordati sempre che gli altri non sono numeri ma persone (rispetta le loro idee, la loro privacy e i loro sentimenti).
5) Se sei un adulto, sforzati di rispettare le scelte dei ragazzi (stai loro accanto, informati sul perché passano ore su Instagram e TikTok invece di giudicarli a priori)
6) Se sei un ragazzo, rispetta gli adulti che magari ne sanno meno di te di digitale (spesso ne sanno molto più di te di vita)
7) Non lasciare che siano gli algoritmi a decidere ciò che devi vedere. Sforzati di cercare contenuti di valore
8) Non usare scorciatoie per avere successo sui social (non svendere ciò che sei)
9) A tutti fa piacere ricevere dei like. Ma ricordati che la dignità e il rispetto per sé e per gli altri contano di più e durano di più
10) La regola più importante non è nata col digitale ma è antica come il mondo: «Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te»